L’ odontoiatria conservativa ( o restaurativa) è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione e della terapia delle lesioni congenite o acquisite dei tessuti duri del dente.
Il nostro obiettivo è quello di restaurare o ripristinare la forma, la funzione e l’estetica di un dente in modo da mantenerlo in un rapporto armonico con i tessuti circostanti.
Le cause che ci portano a dover ricostruire un dente sono: la carie e i traumi.
Prima di ricostruire un dente, la prima cosa da fare è isolarlo opportunamente in modo da allontanarlo dalla saliva, questo può essere fatto mediante l’utilizzo di appositi strumenti come la diga e i rulli di cotone.
Quando si procede alla cura di un dente cariato è importante rimuovere tutto il tessuto alterato.
Il restauro di un dente può avvenire in due modalità: restauro diretto o restauro indiretto.
Il restauro diretto viene realizzato completamente in una singola seduta e si avvale di specifici procedimenti di .
Il restauro indiretto invece richiede un procedimento più elaborato; si prepara il dente mediante apposite frese, si rileva un impronta e si invia quest’ ultima presso il laboratorio odontotecnico.
L’ odontotecnico al suo banco di lavoro costruirà il manufatto.
Grazie alle scoperta delle tecniche adesive e ai nuovi materiali compositi restaurare un dente ci permette di ottenere ottimi risultati sia dal punto di vista estetico che funzionale; le vecchie otturazione in amalgama, quelle otturazioni scure o argentate che si vedevano in passato, sono quindi state completamente sostituite da materiali che si mimetizzano completamente con il colore del dente.
La carie può essere classificata in base alla tipologia o alla localizzazione.
La classificazione di Blake è certamente la più famosa e classifica la carie in base alla sua localizzazione.
Prima classe: solchi e fossette della superficie triturante di molari e premolari e formai ciechi di canini incisivi e molari.
Seconda classe: superficie interprossimale ( tra i due denti) di molari e premolari.
Terza classe: superficie interprossimale di canini e incisivi senza interessamento dell’ angolo o del margine incisale.
Quarta classe: superficie interprossimale di incisi e cani con interessamento dell’ angolo o del margine incisale.
Quinta classe: interessamento della porzione vicina alla gengiva della superficie vestibolare e linguale di tutti i denti.
Sesta classe : interessamento della sommità delle cuspidi o del margine incisale dei denti.
La carie è la malattia più diffusa nel mondo.
La carie è un processo patologico a carico dei tessuti duri del dente a carattere progressivo, escavativo che procede dalla superficie dello smalto verso la porzione più profonda del dente in direzione della camera pulpare.
La carie ha un origine multifattoriale e i fattori che possono far ammalare i nostri denti sono:
-dieta ricca di carboidrati
-ospite suscettibile
-batteri cariogeni
La carie è un processo localizzato, non può essere trasmessa da una persona all’altra e neanche da un dente all’altro.
Carie incipiente: una piccola macchia bianca visibile sullo smalto che però non produce una cavità.
Carie occulta: la superficie esterna del dente appare sana ma ad si può evidenziare ad un controllo radiografico.
Cavitazione: la carie ha intaccato lo smalto producendo una cavità di colore brunastro/scuro
La diga è un foglio di lattice o di un altro elastomero sintetico che può avere diversi spessori e che viene messa intorno ad uno o più denti e fissata con degli appositi uncini.
Questa serve ad isolare completamente il dente dal resto della cavità orale poiché purtroppo i sistemi adesivi non funzionano bene in presenza di acqua.
Il composito è un materiale utilizzato in odontoiatria per eseguire ricostruzioni dirette o indirette dei denti, è costituito da tre materiali di base:
il primo è la resina, che conferisce al materiale finale la possibilità di essere modellato a piacimento dal dentista durante la ricostruzione dentale e che costituisce circa il 45% del materiale composito finale.
Il secondo è il riempitivo minerale, composto da piccoli frammenti di materiale inorganico che, oltre a conferire la durezza del dente artificiale, lo rende visibile alla radiografia, fattore che sarà molto utile nelle procedure diagnostiche degli anni successivi a quello della ricostruzione;
Il terzo è l’agente legante, che serve a far aderire al meglio tra loro le due parti.