I “Disordini Temporo-Mandibolari” (DTM) comprendono un ampia gamma di patologie eterogenee che affliggono la Articolazione Temporo-Mandibolare (ATM), i muscoli masticatori o entrambi.
Classificare questi disordini non è sempre semplice e richiede anni di studi specifici.
Secondo le più recenti stime, la prevalenza dei disordini temporo mandibolari (DTM) nella popolazione generale varia addirittura trail 12 ed il 60% con una differente prevalenza in relazione al sesso,(rapporto femmine:maschi circa 4:1), ed alla fascia d’età presa in considerazione, con una più frequente insorgenza della patologia nell’età compresa tra i 25 ed i 40 anni (fino a decrescere al 2-4% tra quelli in età senile).
Il dolore dipende da una combinazione di fattori che possono essere genetici, artritici o traumatici della mandibola. Alcune persone che soffrono di dolori mandibolari hanno anche la tendenza a stringere o digrignare i denti (bruxismo).
I sintomi maggiormente ricorrenti sono il dolore nell’area preauricolare e/o nei muscoli masticatori, anomalie nel movimento mandibolare, rumori articolari, quali click e/o crepitii, durante le escursioni.
La famiglia dei disordini temporo mandibolari è un gruppo di patologie ad eziologia multifattoriale all’ interno del quale si possono identificare componenti funzionali ma anche di natura psicologica. Proprio a causa di questa natura multifatoriale non è facile agire direttamente sulle cause di questa patologia, pertanto la terapia è rivolta essenzialmente alla riduzione del dolore, al miglioramento della limitazione funzionale ed al rallentamento della progressione della malattia.